“La Corte europea ci vieta di battezzare i nostri figli”, ha titolato Libero domenica scorsa in un articolo che riempiva oltre metà pagina e aveva anche gli onori della prima pagina (è anche online qui). La Corte Europea dei Diritti Umani, spiega Libero, ha deliberato che il battesimo “lede la libertà di coscienza del neonato e si configura come una vera e propria violenza nei suoi confronti”.
Notizia drammatica, che ha spinto Libero a dedicare anche un approfondimento alla questione. Peccato che sia una colossale bufala, inventata dal sito satirico Corriere del Mattino/Giornale del Corriere e alla quale la giornalista di Libero Caterina Maniaci e i suoi responsabili di redazione hanno abboccato in pieno, ingannando i lettori del giornale. E peccato che l'“approfondimento” sia copiato parola per parola dalla tanto disdegnata Wikipedia. [...]
Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/2014/04/allarme-bufala-per-corte-europea-che.html
“La Corte europea ci vieta di battezzare i nostri figli”, ha titolato Libero domenica scorsa in un articolo che riempiva oltre metà pagina e aveva anche gli onori della prima pagina (è anche online qui). La Corte Europea dei Diritti Umani, spiega Libero, ha deliberato che il battesimo “lede la libertà di coscienza del neonato e si configura come una vera e propria violenza nei suoi confronti”.
Notizia drammatica, che ha spinto Libero a dedicare anche un approfondimento alla questione. Peccato che sia una colossale bufala, inventata dal sito satirico Corriere del Mattino/Giornale del Corriere e alla quale la giornalista di Libero Caterina Maniaci e i suoi responsabili di redazione hanno abboccato in pieno, ingannando i lettori del giornale. E peccato che l'“approfondimento” sia copiato parola per parola dalla tanto disdegnata Wikipedia. [...]
Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/2014/04/allarme-bufala-per-corte-europea-che.html
Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/2014/04/no-facebook-non-ha-detto-che-vuole.html
Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/2014/04/no-facebook-non-ha-detto-che-vuole.html
«In tivù è quasi ieratico, parla dei precari e degli ultimi con eloquio affilato e a tratti incendiario, intransigente di quell’intransigenza che non concede nulla al Palazzo e ai potenti che l’affollano. Fa dunque un certo effetto scoprire che l’imponente tribuno dall’eloquio torrenziale abbia dovuto misurarsi con una vicenda a luci rosse: foto che non ci si aspetterebbe dall’infiammato cantore delle lotte proletarie».
Così ‘il Giornale’ di oggi – ne taccio pietosamente la firma – mette in prima pagina un fatto di cronaca che riguarda Moni Ovadia: qualcuno ha rubato in casa sua immagini private che lo ritraevano con la moglie e ha cercato di ricattarlo.
Ecco, [...] questa è un po’ merda.
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/03/21/questa-ad-esempio-e-un-po-merda/
«In tivù è quasi ieratico, parla dei precari e degli ultimi con eloquio affilato e a tratti incendiario, intransigente di quell’intransigenza che non concede nulla al Palazzo e ai potenti che l’affollano. Fa dunque un certo effetto scoprire che l’imponente tribuno dall’eloquio torrenziale abbia dovuto misurarsi con una vicenda a luci rosse: foto che non ci si aspetterebbe dall’infiammato cantore delle lotte proletarie».
Così ‘il Giornale’ di oggi – ne taccio pietosamente la firma – mette in prima pagina un fatto di cronaca che riguarda Moni Ovadia: qualcuno ha rubato in casa sua immagini private che lo ritraevano con la moglie e ha cercato di ricattarlo.
Ecco, [...] questa è un po’ merda.
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/03/21/questa-ad-esempio-e-un-po-merda/
Questa mattina Repubblica ha pubblicato questo articolo firmato da Corrado Zunino. Nonostante l’ambiguo cappello iniziale in cui cita il contesto in cui si è svolto l’incontro il formato del testo è quello della classica intervista. Il giornalista fa la domanda (in grassetto) e il politico risponde. Il punto è che non c’è stata alcuna intervista: il giornalista di Repubblica ha semplicemente preso il testo dell’intervento di Reggi alla “Giornata di ascolto del mondo della scuola” e lo ha rigirato come meglio ha creduto. [...]
Continua su http://www.mantellini.it/2014/03/11/il-contrario-di-tutto/
Questa mattina Repubblica ha pubblicato questo articolo firmato da Corrado Zunino. Nonostante l’ambiguo cappello iniziale in cui cita il contesto in cui si è svolto l’incontro il formato del testo è quello della classica intervista. Il giornalista fa la domanda (in grassetto) e il politico risponde. Il punto è che non c’è stata alcuna intervista: il giornalista di Repubblica ha semplicemente preso il testo dell’intervento di Reggi alla “Giornata di ascolto del mondo della scuola” e lo ha rigirato come meglio ha creduto. [...]
Continua su http://www.mantellini.it/2014/03/11/il-contrario-di-tutto/
La morte del filosofo Manlio Sgalambro ha messo in luce, ancora una volta, come lavorano le redazioni dei principali giornali di oggi. Qualcuno ha modificato la voce di Wikipedia dedicata a Sgalambro, inserendo (anche in altre occasioni) la frase “è anche l'autore del testo di canzoni per bambini, come Madama Dorè, Fra Martino campanaro, Il merlo ha perso il becco, su musica di Giovanni Ferracin” o sue varianti. Una frase che dovrebbe suscitare perlomeno qualche perplessità, per ovvie ragioni storiche. La modifica ora è stata rimossa. [...]
Come Corriere, Repubblica e Panorama, innumerevoli altre redazioni hanno copiaincollato: provate a cercare "manlio sgalambro" "fra martino campanaro" in Google.
La storia che Sgalambro avrebbe scritto Fra Martino campanaro esiste solo in quella fugace apparizione in Wikipedia (e in questa, segnalata dal Giornale della Musica, apparsa sempre su Wikipedia). Nessun altro sito la riporta prima di ieri. Nessuno s'è fermato a chiedersi se era plausibile. Nessuno s'è fermato a verificarla (s'è salvato Avvenire).[...]
Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/2014/03/corriere-panorama-e-repubblica-colti.html
La morte del filosofo Manlio Sgalambro ha messo in luce, ancora una volta, come lavorano le redazioni dei principali giornali di oggi. Qualcuno ha modificato la voce di Wikipedia dedicata a Sgalambro, inserendo (anche in altre occasioni) la frase “è anche l'autore del testo di canzoni per bambini, come Madama Dorè, Fra Martino campanaro, Il merlo ha perso il becco, su musica di Giovanni Ferracin” o sue varianti. Una frase che dovrebbe suscitare perlomeno qualche perplessità, per ovvie ragioni storiche. La modifica ora è stata rimossa. [...]
Come Corriere, Repubblica e Panorama, innumerevoli altre redazioni hanno copiaincollato: provate a cercare "manlio sgalambro" "fra martino campanaro" in Google.
La storia che Sgalambro avrebbe scritto Fra Martino campanaro esiste solo in quella fugace apparizione in Wikipedia (e in questa, segnalata dal Giornale della Musica, apparsa sempre su Wikipedia). Nessun altro sito la riporta prima di ieri. Nessuno s'è fermato a chiedersi se era plausibile. Nessuno s'è fermato a verificarla (s'è salvato Avvenire).[...]
Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/2014/03/corriere-panorama-e-repubblica-colti.html
Avviso ai frettolosi colleghi giornalisti di alcune testate e dell'ANSA: la senatrice Isabel Allende che è stata eletta presidente del senato cileno non è la scrittrice Isabel Allende. È un'altra persona che ha lo stesso nome. E la scrittrice Isabel Allende non è figlia dell'ex presidente cileno Salvador Allende. [...]
Tratto da http://attivissimo.blogspot.it/2014/02/quando-isabel-allende-non-e-isabel.html
Avviso ai frettolosi colleghi giornalisti di alcune testate e dell'ANSA: la senatrice Isabel Allende che è stata eletta presidente del senato cileno non è la scrittrice Isabel Allende. È un'altra persona che ha lo stesso nome. E la scrittrice Isabel Allende non è figlia dell'ex presidente cileno Salvador Allende. [...]
Tratto da http://attivissimo.blogspot.it/2014/02/quando-isabel-allende-non-e-isabel.html
Era da almeno un paio d’anni che non se ne parlava sui giornali italiani, ma si vede che in mancanza di notizie più interessanti anche “l’uomo calamita” va sempre bene. Questa volta a riprendere una serie di foto di “Mr Magnet”, diffuse dalla Reuters, è il sito di Repubblica.it. Eppure, basterebbe davvero poco per accertarsi che tanto il signor Muhibija Buljubasic, come del resto i suoi predecessori, non possiede nessun tipo di “energia” o forma di “magnetismo” particolare. Gli oggetti semplicemente non cadono per via della naturale adesività della pelle e per il fatto che sono sistemati tutti in posizioni del corpo da cui difficilmente possono scivolare. [...]
Tratto da http://www.massimopolidoro.com/misteri/torna-la-bufala-delluomo-magnetico.html
Era da almeno un paio d’anni che non se ne parlava sui giornali italiani, ma si vede che in mancanza di notizie più interessanti anche “l’uomo calamita” va sempre bene. Questa volta a riprendere una serie di foto di “Mr Magnet”, diffuse dalla Reuters, è il sito di Repubblica.it. Eppure, basterebbe davvero poco per accertarsi che tanto il signor Muhibija Buljubasic, come del resto i suoi predecessori, non possiede nessun tipo di “energia” o forma di “magnetismo” particolare. Gli oggetti semplicemente non cadono per via della naturale adesività della pelle e per il fatto che sono sistemati tutti in posizioni del corpo da cui difficilmente possono scivolare. [...]
Tratto da http://www.massimopolidoro.com/misteri/torna-la-bufala-delluomo-magnetico.html
Questo è quello che in Italia viene venduto come giornalismo online: un articolo del Corriere della Sera secondo il quale a casa dei Daft Punk “Nel salone, troneggia un personaggio «Chewbacca» a grandezza naturale, dalla saga Guerre Stellari e «L’impresa» di «Star Trek», alto 2 metri.” [...]
Confrontate il testo di Paris-Match con quello del Corriere: il giornale italiano non ha neanche fatto lo sforzo di metterci qualcosina di suo (per esempio la grammatica italiana) prima di schiaffarci sopra un bel “RIPRODUZIONE RISERVATA”. Che alle mie orecchie suona molto come un “Noi possiamo copiare il lavoro altrui, compreso quello dei colleghi, tradurlo con i piedi e spacciarlo per nostro; ma tu non ti permettere di copiare il nostro, pezzente”. [...]
Tratto da http://attivissimo.blogspot.it/2014/02/per-il-corriere-lastronave-di-star-trek.html
Questo è quello che in Italia viene venduto come giornalismo online: un articolo del Corriere della Sera secondo il quale a casa dei Daft Punk “Nel salone, troneggia un personaggio «Chewbacca» a grandezza naturale, dalla saga Guerre Stellari e «L’impresa» di «Star Trek», alto 2 metri.” [...]
Confrontate il testo di Paris-Match con quello del Corriere: il giornale italiano non ha neanche fatto lo sforzo di metterci qualcosina di suo (per esempio la grammatica italiana) prima di schiaffarci sopra un bel “RIPRODUZIONE RISERVATA”. Che alle mie orecchie suona molto come un “Noi possiamo copiare il lavoro altrui, compreso quello dei colleghi, tradurlo con i piedi e spacciarlo per nostro; ma tu non ti permettere di copiare il nostro, pezzente”. [...]
Tratto da http://attivissimo.blogspot.it/2014/02/per-il-corriere-lastronave-di-star-trek.html
[...] per il Corriere della Sera la tragedia in Ucraina viene non soltanto dopo lo stop degli alfaniani, ma anche dopo Fazio che dice che palle (sic), Renzi solo e pensoso (sic al quadrato), Renzi che diventa un Caravaggio (sic al cubo), tre nomi per l’economia e Delrio.
Fatevi una domanda, datevi una risposta.
Tratto da http://libernazione.it/lucraina-dopo-renzi-pensoso/
[...] per il Corriere della Sera la tragedia in Ucraina viene non soltanto dopo lo stop degli alfaniani, ma anche dopo Fazio che dice che palle (sic), Renzi solo e pensoso (sic al quadrato), Renzi che diventa un Caravaggio (sic al cubo), tre nomi per l’economia e Delrio.
Fatevi una domanda, datevi una risposta.
Tratto da http://libernazione.it/lucraina-dopo-renzi-pensoso/
[...] Scorro il pezzo con forcaiolo ardore, alla ricerca della macchia nera nella coscienza di Spinelli. Dai che la trovo, eh, ci mancherebbe, se l’hanno sbattuta in prima con quel titolo deve essere pure una cosa grave.
Ci arrivo, alla terza colonna della pagina interna in cui scorre il pezzone:
«Spinelli, ci dica, com’è lavorare con un direttore come Scalfari che mentre suo padre Altiero era al confino a Ventotene dirigeva “Roma Fascista”? Avete mai parlato di queste cose?».
Fine.
Poi l’articolo vola altrove e va a prendersela con Paolo Mieli (notoriamente “un’icona della sinistra”!) per il solito appello sul caso Pinelli del 1971, del quale Mieli peraltro si scusò pubblicamente 12 anni fa. [...]
[...] Scorro il pezzo con forcaiolo ardore, alla ricerca della macchia nera nella coscienza di Spinelli. Dai che la trovo, eh, ci mancherebbe, se l’hanno sbattuta in prima con quel titolo deve essere pure una cosa grave.
Ci arrivo, alla terza colonna della pagina interna in cui scorre il pezzone:
«Spinelli, ci dica, com’è lavorare con un direttore come Scalfari che mentre suo padre Altiero era al confino a Ventotene dirigeva “Roma Fascista”? Avete mai parlato di queste cose?».
Fine.
Poi l’articolo vola altrove e va a prendersela con Paolo Mieli (notoriamente “un’icona della sinistra”!) per il solito appello sul caso Pinelli del 1971, del quale Mieli peraltro si scusò pubblicamente 12 anni fa. [...]
“Le polveri ultrasottili soffocano la pianura padana”, titola il Corriere. Soffocano. Tempo presente. Ma la foto, attribuita dal Corriere genericamente alla NASA, è di nove anni fa. Risale infatti al 2005, come si può scoprire in tre minuti usando semplicemente la ricerca per immagini di Google (strumento evidentemente ignoto a buona parte delle redazioni dei giornali). [...]
Ma nella foto NASA manca l'ovale rosso. Da dove proviene? Ma da Wikipedia, dalla quale è stata prelevata dai redattori del Corriere senza neanche citare la fonte e con buona pace dell'obbligo di citazione. Giornalismo. [...]
Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/2014/01/il-corriere-illustra-le-polveri.html
“Le polveri ultrasottili soffocano la pianura padana”, titola il Corriere. Soffocano. Tempo presente. Ma la foto, attribuita dal Corriere genericamente alla NASA, è di nove anni fa. Risale infatti al 2005, come si può scoprire in tre minuti usando semplicemente la ricerca per immagini di Google (strumento evidentemente ignoto a buona parte delle redazioni dei giornali). [...]
Ma nella foto NASA manca l'ovale rosso. Da dove proviene? Ma da Wikipedia, dalla quale è stata prelevata dai redattori del Corriere senza neanche citare la fonte e con buona pace dell'obbligo di citazione. Giornalismo. [...]
Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/2014/01/il-corriere-illustra-le-polveri.html
Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/2013/12/per-il-giornale-e-per-chi-lo.html
Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/2013/12/per-il-giornale-e-per-chi-lo.html
Nel caso di una truffa storica la soluzione è semplice: è una truffa ed è educativo ribadirlo.
Ci si domanda come sia possibile non trovare qualche minuto per svolgere una semplice ricerca su Pubmed (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=vaccination+autism) per reperire almeno un paio di pubblicazioni aggiornate che non lasciano spazio a risultati dubbi: non c’è correlazione fra vaccini e autismo. [...]
Nel caso di una truffa storica la soluzione è semplice: è una truffa ed è educativo ribadirlo.
Ci si domanda come sia possibile non trovare qualche minuto per svolgere una semplice ricerca su Pubmed (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=vaccination+autism) per reperire almeno un paio di pubblicazioni aggiornate che non lasciano spazio a risultati dubbi: non c’è correlazione fra vaccini e autismo. [...]
Secondo numerose testate giornalistiche (Repubblica, AGI, Daily Mail, The Independent), dal Giappone sarebbe in arrivo sulla costa occidentale degli Stati Uniti una vera e propria “isola galleggiante di detriti”, un residuo dello tsunami che colpì il Giappone nel 2011. Quest'isola sarebbe “compatta e grande come il Texas”.
[...] “non c'è nessuna massa solida di detriti”, spiega il NOAA, aggiungendo che anche nell'area delineata i detriti “sono così dispersi che potreste sorvolare l'Oceano Pacifico senza mai vederne”. Si tratta, oltretutto, di simulazioni, non di dati osservati. [...]
Tratto da http://retetre.rtsi.ch/index.php?option=com_mycontent&task=view&id=5124&Itemid=62
Secondo numerose testate giornalistiche (Repubblica, AGI, Daily Mail, The Independent), dal Giappone sarebbe in arrivo sulla costa occidentale degli Stati Uniti una vera e propria “isola galleggiante di detriti”, un residuo dello tsunami che colpì il Giappone nel 2011. Quest'isola sarebbe “compatta e grande come il Texas”.
[...] “non c'è nessuna massa solida di detriti”, spiega il NOAA, aggiungendo che anche nell'area delineata i detriti “sono così dispersi che potreste sorvolare l'Oceano Pacifico senza mai vederne”. Si tratta, oltretutto, di simulazioni, non di dati osservati. [...]
Tratto da http://retetre.rtsi.ch/index.php?option=com_mycontent&task=view&id=5124&Itemid=62
Per queste ragazze e le loro famiglie, invece, ciccia. Tutto in piazza, compresa la marca del profumo e la durata degli amplessi. E accanto, l’editoriale ipocrita e severo ‘Quei padri troppo assenti’.
Certo, i padri saranno pure stati assenti. Noi giornalisti, invece, schifosamente presenti.
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/11/11/notizie-pippe-e-ipocrisia/
Per queste ragazze e le loro famiglie, invece, ciccia. Tutto in piazza, compresa la marca del profumo e la durata degli amplessi. E accanto, l’editoriale ipocrita e severo ‘Quei padri troppo assenti’.
Certo, i padri saranno pure stati assenti. Noi giornalisti, invece, schifosamente presenti.
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/11/11/notizie-pippe-e-ipocrisia/
Tratto da http://www.mantellini.it/2013/10/30/il-bello-del-web-e-che-puoi-correggere/
Tratto da http://www.mantellini.it/2013/10/30/il-bello-del-web-e-che-puoi-correggere/
[...] Mi chiedo e vi domando, come mai La Stampa "uno dei più conosciuti e diffusi quotidiani italiani, con sede a Torino e terzo giornale d'informazione a più alta tiratura nel Paese, dopo il Corriere della Sera e la Repubblica" (fonte Wikipedia) può permettersi di avere un vice-direttore che rielabora uno status diffuso su Facebook da una ragazza e lo pubblica in prima pagina?Fino a quando i lettori continueranno a sopportarlo?
Possibile che un giornalista come Gianni Riotta (a cui ho dedicato un intero racconto satirico: "Libera Nos a Riotta") possa accusare pubblicamente un suo collega inglese, Glenn Greenwald, di non verificare le fonti, di non ricercare i motivi per cui gli sono arrivati i documenti, e di non porsi delle domande sulle conseguenze di ciò che pubblica senza argomentare niente di tutto ciò? In altre parole accusa un suo collega di non fare bene il suo lavoro, di non rispettare la deontologia giornalistica. E quando il diretto interessato gli chiede di argomentare meglio Riotta non ha di meglio da fare che iniziare ad insultare gli altri e deviare il discorso. [...]
Tratto da http://anonimoconiglio.blogspot.com/2013/10/gramellini-copia-riotta-greenwald-masera.html
[...] Mi chiedo e vi domando, come mai La Stampa "uno dei più conosciuti e diffusi quotidiani italiani, con sede a Torino e terzo giornale d'informazione a più alta tiratura nel Paese, dopo il Corriere della Sera e la Repubblica" (fonte Wikipedia) può permettersi di avere un vice-direttore che rielabora uno status diffuso su Facebook da una ragazza e lo pubblica in prima pagina?Fino a quando i lettori continueranno a sopportarlo?
Possibile che un giornalista come Gianni Riotta (a cui ho dedicato un intero racconto satirico: "Libera Nos a Riotta") possa accusare pubblicamente un suo collega inglese, Glenn Greenwald, di non verificare le fonti, di non ricercare i motivi per cui gli sono arrivati i documenti, e di non porsi delle domande sulle conseguenze di ciò che pubblica senza argomentare niente di tutto ciò? In altre parole accusa un suo collega di non fare bene il suo lavoro, di non rispettare la deontologia giornalistica. E quando il diretto interessato gli chiede di argomentare meglio Riotta non ha di meglio da fare che iniziare ad insultare gli altri e deviare il discorso. [...]
Tratto da http://anonimoconiglio.blogspot.com/2013/10/gramellini-copia-riotta-greenwald-masera.html
[...] Ora, dire che uno «intende lanciare documenti senza precauzioni etc» a me non pare uguale a «metterlo in guardia» dal farlo. Ma proprio per niente. Se io dico che uno «intende rubare», non lo sto «mettendo in guardia» dal rubare: lo sto accusando di aver intenzione di rubare. E non è affatto una questione sottile, di lana caprina. C’è in mezzo una differenza sostanziale: quella tra una calunnia e un consiglio. Mica poco.
Possiamo fare infinite elucubrazioni sulla crisi del giornalismo e dei suoi modelli di business. Ma se non ripartiamo dai fondamentali – cioè dall’onestà intellettuale, dal non mischiare le carte per darsi ragione quando si ha torto – non andremo mai da nessuna parte. [...]
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/10/23/modelli-di-business-e-modelli-di-balle/
[...] Ora, dire che uno «intende lanciare documenti senza precauzioni etc» a me non pare uguale a «metterlo in guardia» dal farlo. Ma proprio per niente. Se io dico che uno «intende rubare», non lo sto «mettendo in guardia» dal rubare: lo sto accusando di aver intenzione di rubare. E non è affatto una questione sottile, di lana caprina. C’è in mezzo una differenza sostanziale: quella tra una calunnia e un consiglio. Mica poco.
Possiamo fare infinite elucubrazioni sulla crisi del giornalismo e dei suoi modelli di business. Ma se non ripartiamo dai fondamentali – cioè dall’onestà intellettuale, dal non mischiare le carte per darsi ragione quando si ha torto – non andremo mai da nessuna parte. [...]
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/10/23/modelli-di-business-e-modelli-di-balle/
Un giornalista che descrive Internet come un vizio, anzi, peggio; e una importante redazione che contesta la scelta di mettere un link ad un sito esterno.
Leggi l'articolo su http://www.webnews.it/2013/10/21/urlo-dei-dinosauri/
Un giornalista che descrive Internet come un vizio, anzi, peggio; e una importante redazione che contesta la scelta di mettere un link ad un sito esterno.
Leggi l'articolo su http://www.webnews.it/2013/10/21/urlo-dei-dinosauri/
Funerali di Priebke, ecco a voi "un gruppetto di supporter". Dal Giornale di oggi. Didascalia interessante.
Tratto da http://nonleggerlo.blogspot.com/2013/10/un-gruppetto-di-supporter.html
Funerali di Priebke, ecco a voi "un gruppetto di supporter". Dal Giornale di oggi. Didascalia interessante.
Tratto da http://nonleggerlo.blogspot.com/2013/10/un-gruppetto-di-supporter.html
Due categorie non sovrapponibili.
La serietà dell’esperto consiglia un approccio ragionato alla profilassi chirurgica, il divulgatore parte da un caso popolare lasciando come sottinteso che la scelta, ragionata e non giudicabile, di Angelina Jolie sia stata uno sbaglio.
Dalla divulgazione alla disinformazione che mette in atto, si spera involontariamente, uno sprezzo che suona sarcastico.
Due categorie non sovrapponibili.
La serietà dell’esperto consiglia un approccio ragionato alla profilassi chirurgica, il divulgatore parte da un caso popolare lasciando come sottinteso che la scelta, ragionata e non giudicabile, di Angelina Jolie sia stata uno sbaglio.
Dalla divulgazione alla disinformazione che mette in atto, si spera involontariamente, uno sprezzo che suona sarcastico.
Dalla prima pagina del Giornale.
Tratto da http://nonleggerlo.blogspot.it/2013/10/giustiziato-lui.html
Dalla prima pagina del Giornale.
Tratto da http://nonleggerlo.blogspot.it/2013/10/giustiziato-lui.html
[...] Al giorno d’oggi non c’è bisogno di chissà quali archivi e biblioteche. Anche chi scrive per il bollettino parrocchiale o per il giornale studentesco del suo ateneo può fare una ricerca con Google e scoprire (in 30 secondi) che su Wikipedia c’è una voce intitolata
Università in ItaliaLì si trova una lista di 68 università statali. Più sotto, sono elencate 28 università private di cui 11 telematiche. Insomma, poco meno di un centinaio di atenei, 96 per la precisione. Un giornalista scrupoloso non si fiderebbe della voce di Wikipedia e cercherebbe una fonte di prima mano, consultando il sito del MIUR. [...]
Insomma, Wikipedia aveva ragione nel dire che ci sono 96 atenei, mentre Gianna Fregonara ha più che quadruplicato il vero numero delle università italiane. [...]
Gonfiare il numero di atenei sulle pagine di un grande quotidiano nazionale non è senza conseguenze. Se l’opinione pubblica è convinta che la nazione pullula di atenei è più facile sostenere la necessità di una bella sforbiciata. Al contrario, se ci si attiene ai dati reali, il numero di atenei italiani appare tutt’altro che elevato.
Tratto da http://www.roars.it/online/il-corriere-la-spara-grossa-in-italia-ci-sarebbero-oltre-400-atenei/
[...] Al giorno d’oggi non c’è bisogno di chissà quali archivi e biblioteche. Anche chi scrive per il bollettino parrocchiale o per il giornale studentesco del suo ateneo può fare una ricerca con Google e scoprire (in 30 secondi) che su Wikipedia c’è una voce intitolata
Università in ItaliaLì si trova una lista di 68 università statali. Più sotto, sono elencate 28 università private di cui 11 telematiche. Insomma, poco meno di un centinaio di atenei, 96 per la precisione. Un giornalista scrupoloso non si fiderebbe della voce di Wikipedia e cercherebbe una fonte di prima mano, consultando il sito del MIUR. [...]
Insomma, Wikipedia aveva ragione nel dire che ci sono 96 atenei, mentre Gianna Fregonara ha più che quadruplicato il vero numero delle università italiane. [...]
Gonfiare il numero di atenei sulle pagine di un grande quotidiano nazionale non è senza conseguenze. Se l’opinione pubblica è convinta che la nazione pullula di atenei è più facile sostenere la necessità di una bella sforbiciata. Al contrario, se ci si attiene ai dati reali, il numero di atenei italiani appare tutt’altro che elevato.
Tratto da http://www.roars.it/online/il-corriere-la-spara-grossa-in-italia-ci-sarebbero-oltre-400-atenei/
Fatemi capire: se per ipotesi il mostro di Firenze avesse “aderito” (questa è la parola usata nell’articolo, e questo risulta dalla Biografia di Breivik) al PCI, o alla DC, o ai Repubblicani, ciò avrebbe autorizzato i giornali a scrivere un titolo con su scritto che in Italia c’era stato un “voto shock” perché “il partito DEL mostro di Firenze” andava al governo? [...]
Continua a leggere su http://libernazione.it/il-partito-del-mostro-di-firenze/
Fatemi capire: se per ipotesi il mostro di Firenze avesse “aderito” (questa è la parola usata nell’articolo, e questo risulta dalla Biografia di Breivik) al PCI, o alla DC, o ai Repubblicani, ciò avrebbe autorizzato i giornali a scrivere un titolo con su scritto che in Italia c’era stato un “voto shock” perché “il partito DEL mostro di Firenze” andava al governo? [...]
Continua a leggere su http://libernazione.it/il-partito-del-mostro-di-firenze/
La maggior parte dei nodi Tor utilizza chiavi crittografiche Deffie-Hellmann a 1.024 bit. Con i chip custom della NSA queste key si craccano in poche ore.
Leggi l'articolo su http://www.webnews.it/2013/09/09/rete-tor-vulnerabile-agli-attacchi-della-nsa/
La maggior parte dei nodi Tor utilizza chiavi crittografiche Deffie-Hellmann a 1.024 bit. Con i chip custom della NSA queste key si craccano in poche ore.
Leggi l'articolo su http://www.webnews.it/2013/09/09/rete-tor-vulnerabile-agli-attacchi-della-nsa/
A leggrne le contestazioni, insomma, quella legge sembra essere stata fatta da un ubriaco.
Invece è stata votata, approvata e sbandierata anche da Berlusconi, Ghedini e Longo, rispettivamente nello loro vesti di leader e parlamentari del Pdl: gli stessi che oggi tentano di demolirla nelle vesti del condannato e dei suoi avvocati.
Ma perché si danno, quindi, dei cretini da soli?
Credo che non sfugga a nessuno che il ricorso non è stato presentato ieri a caso, visto che domani si riunisce la giunta: poteva essere presentato un mese fa o fra un mese, invece l’hanno buttato dentro ora sperando che abbia un effetto dilatorio tra i 23: insomma per far casino, prendere tempo, tirarla più in là possibile. [...]
Quanto tempo ci vuole? Qualche mese, almeno cinque o sei. Quanto basterebbe a Berlusconi (questo è il suo calcolo) per far cadere Letta, andare a nuove elezioni, vincerle a colpi di tivù e farsi al volo un paio di leggine su misura che lo rendano ‘invulnerabile’, insomma impunibile. [...]
Forse non sarebbe male se ci si rendesse conto in giro che tutta la povere alzata in questi giorni – le ipotesi di grazia, la Consulta, Strasburgo, Lussemburgo e via strologando – serve solo a nascondere questa roba qui.
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/09/08/perche-si-danno-dei-cretini-da-soli/
A leggrne le contestazioni, insomma, quella legge sembra essere stata fatta da un ubriaco.
Invece è stata votata, approvata e sbandierata anche da Berlusconi, Ghedini e Longo, rispettivamente nello loro vesti di leader e parlamentari del Pdl: gli stessi che oggi tentano di demolirla nelle vesti del condannato e dei suoi avvocati.
Ma perché si danno, quindi, dei cretini da soli?
Credo che non sfugga a nessuno che il ricorso non è stato presentato ieri a caso, visto che domani si riunisce la giunta: poteva essere presentato un mese fa o fra un mese, invece l’hanno buttato dentro ora sperando che abbia un effetto dilatorio tra i 23: insomma per far casino, prendere tempo, tirarla più in là possibile. [...]
Quanto tempo ci vuole? Qualche mese, almeno cinque o sei. Quanto basterebbe a Berlusconi (questo è il suo calcolo) per far cadere Letta, andare a nuove elezioni, vincerle a colpi di tivù e farsi al volo un paio di leggine su misura che lo rendano ‘invulnerabile’, insomma impunibile. [...]
Forse non sarebbe male se ci si rendesse conto in giro che tutta la povere alzata in questi giorni – le ipotesi di grazia, la Consulta, Strasburgo, Lussemburgo e via strologando – serve solo a nascondere questa roba qui.
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/09/08/perche-si-danno-dei-cretini-da-soli/
Nell’Obamafilia degli europei – come l’ha definita lo scrittore Gary Younge -, specialmente degli europei di centro-sinistra, c’è qualcosa di più profondo e se vogliamo più inquietante della semplice fiducia simbolica nel primo Presidente Africano-Americano, proveniente da una minoranza storicamente oppressa, che ha sostituito il più mostruoso fenomeno da baraccone mai generato dal Texas. Qualcosa che sembra mostrarci più le debolezze della cultura politica continentale che i meriti di Obama stesso. Sembra che prevalga la voglia di fantasticare su di un leader carismatico, infinitamente più affascinante, abile nell’oratoria, e persuasivo di qualunque altro politico europeo, a dispetto della reale sostanza della sua politica – interna come internazionale. Non c’entra qui il discorso dell’alternativa – dall’altra parte ci sono gli orridi Repubblicani – quanto quello della suggestione culturale, e del mutamento antropologico avvenuto in questi ultimi venti e trent’anni nella medio borghesia di sinistra.
Obama conquista le prime pagine di tutti i giornali quando parla di controllo delle armi e di innalzamento del salario minimo da $7,25 a $9, e l’europeo applaude, senza sapere o voler capire che anche $9 dollari sarebbero una miseria, per gli standard americani, se non fosse che la maggior parte dei salariati più poveri non sanno nemmeno cosa voglia dire “salario minimo”, in un sistema che si basa interamente sulla barbarie delle mance e sull’economia in nero, e con un esercito di clandestini senza documenti ricattati da uno sfruttamento infame, con la minaccia della deportazione in qualunque momento, per una politica migratoria che in cinque anni Obama non è riuscito o non ha avuto interesse a modificare.
Durante la presidenza Obama i sindacati hanno toccato il loro minimo storico: appena l’11% di rappresentanza nelle imprese private; la spesa per i servizi segreti ha raggiunto l’incredibile cifra di 52 miliardi di dollari e per giustificare gli attacchi illegali con i droni in Africa il Dipartimento di Stato è arrivato a citare nientemeno che una dichiarazione del 1970 usata per giustificare il bombardamento segreto della Cambogia – eppure niente riesce a scalfire il boato di entusiasmo alla notizia che, durante la presidenza Obama, la Corte Suprema ha sanzionato la definitiva legittimità del matrimonio tra persone dello stesso sesso. [...]
Nell’Obamafilia degli europei – come l’ha definita lo scrittore Gary Younge -, specialmente degli europei di centro-sinistra, c’è qualcosa di più profondo e se vogliamo più inquietante della semplice fiducia simbolica nel primo Presidente Africano-Americano, proveniente da una minoranza storicamente oppressa, che ha sostituito il più mostruoso fenomeno da baraccone mai generato dal Texas. Qualcosa che sembra mostrarci più le debolezze della cultura politica continentale che i meriti di Obama stesso. Sembra che prevalga la voglia di fantasticare su di un leader carismatico, infinitamente più affascinante, abile nell’oratoria, e persuasivo di qualunque altro politico europeo, a dispetto della reale sostanza della sua politica – interna come internazionale. Non c’entra qui il discorso dell’alternativa – dall’altra parte ci sono gli orridi Repubblicani – quanto quello della suggestione culturale, e del mutamento antropologico avvenuto in questi ultimi venti e trent’anni nella medio borghesia di sinistra.
Obama conquista le prime pagine di tutti i giornali quando parla di controllo delle armi e di innalzamento del salario minimo da $7,25 a $9, e l’europeo applaude, senza sapere o voler capire che anche $9 dollari sarebbero una miseria, per gli standard americani, se non fosse che la maggior parte dei salariati più poveri non sanno nemmeno cosa voglia dire “salario minimo”, in un sistema che si basa interamente sulla barbarie delle mance e sull’economia in nero, e con un esercito di clandestini senza documenti ricattati da uno sfruttamento infame, con la minaccia della deportazione in qualunque momento, per una politica migratoria che in cinque anni Obama non è riuscito o non ha avuto interesse a modificare.
Durante la presidenza Obama i sindacati hanno toccato il loro minimo storico: appena l’11% di rappresentanza nelle imprese private; la spesa per i servizi segreti ha raggiunto l’incredibile cifra di 52 miliardi di dollari e per giustificare gli attacchi illegali con i droni in Africa il Dipartimento di Stato è arrivato a citare nientemeno che una dichiarazione del 1970 usata per giustificare il bombardamento segreto della Cambogia – eppure niente riesce a scalfire il boato di entusiasmo alla notizia che, durante la presidenza Obama, la Corte Suprema ha sanzionato la definitiva legittimità del matrimonio tra persone dello stesso sesso. [...]
La NSA è in grado di aggirare qualsivoglia algoritmo di decrittazione, o quasi: parola di New York Times, Guardian e ProPublica.
Leggi l'articolo su http://www.webnews.it/2013/09/06/nsa-crittografia/
La NSA è in grado di aggirare qualsivoglia algoritmo di decrittazione, o quasi: parola di New York Times, Guardian e ProPublica.
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Subito dopo l’uscita di Franceschini sul governo che «sta facendo molte cose di sinistra», si è saputo dove prenderanno i soldi per coprire il mancato introito dell’Imu nel 2013.
Allora:
300 milioni saranno tagliati alla manutenzione delle ferrovie.
250 milioni saranno tagliati al fondo per l’occupazione, cioè ai disoccupati.
300 milioni saranno tagliati allo sviluppo delle energie rinnovabili.
55 milioni saranno tagliati alle assunzioni nelle Forze dell’ordine.
30 milioni saranno tagliati all’attività dell’Agenzia delle entrate e al controllo sul lavoro nero.
Ancora incerti invece i 600 milioni che dovrebbero arrivare dal condono per i boss dell’azzardo: i re delle slot non vogliono pagare nemmeno quelli.
Ecco, queste sarebbero le ‘cose di sinistra’ [...]
Continua a leggere su http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/09/03/come-di-sinistra-questo-governo/
Subito dopo l’uscita di Franceschini sul governo che «sta facendo molte cose di sinistra», si è saputo dove prenderanno i soldi per coprire il mancato introito dell’Imu nel 2013.
Allora:
300 milioni saranno tagliati alla manutenzione delle ferrovie.
250 milioni saranno tagliati al fondo per l’occupazione, cioè ai disoccupati.
300 milioni saranno tagliati allo sviluppo delle energie rinnovabili.
55 milioni saranno tagliati alle assunzioni nelle Forze dell’ordine.
30 milioni saranno tagliati all’attività dell’Agenzia delle entrate e al controllo sul lavoro nero.
Ancora incerti invece i 600 milioni che dovrebbero arrivare dal condono per i boss dell’azzardo: i re delle slot non vogliono pagare nemmeno quelli.
Ecco, queste sarebbero le ‘cose di sinistra’ [...]
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Le due società pretendono più trasparenza riguardo ai dati forniti alla NSA. C'è in ballo una credibilità ormai a picco dei colossi della Silicon Valley.
Leggi l'articolo su http://www.webnews.it/2013/09/02/google-e-microsoft-fanno-causa-al-governo-usa/
Le due società pretendono più trasparenza riguardo ai dati forniti alla NSA. C'è in ballo una credibilità ormai a picco dei colossi della Silicon Valley.
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Dirigente nazionale del movimento giovanile Dc nei primi anni Ottanta, numero due di Franco Marini alla segreteria del Partito Popolare nel ‘97, poi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con D’Alema, onorevole dal 2001, ex vicesegretario del Pd con Veltroni, ex segretario del Pd, capogruppo del Pd alla Camera, ora ministro per i Rapporti con il Parlamento.
Dario Franceschini è uno che sa cogliere bene il tempo e forse anche per questo adesso si è schierato, con tutta la sua corrente ex democristiana, in appoggio a Matteo Renzi.
Del resto Franceschini ha sicuramente dimostrato di saper cogliere il tempo almeno dal febbraio del 2009, quando è stato appunto eletto segretario del Pd al posto di Veltroni. [...]
Certamente Matteo Renzi, che non è uomo sciocco, è al corrente di tutto questo.
Quindi sa bene chi si è portato in casa, lui che vuole rottamare l’establishment del Pd e abolirne le correnti.
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/09/02/rottamare-o-collezionare-rottami/
Dirigente nazionale del movimento giovanile Dc nei primi anni Ottanta, numero due di Franco Marini alla segreteria del Partito Popolare nel ‘97, poi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con D’Alema, onorevole dal 2001, ex vicesegretario del Pd con Veltroni, ex segretario del Pd, capogruppo del Pd alla Camera, ora ministro per i Rapporti con il Parlamento.
Dario Franceschini è uno che sa cogliere bene il tempo e forse anche per questo adesso si è schierato, con tutta la sua corrente ex democristiana, in appoggio a Matteo Renzi.
Del resto Franceschini ha sicuramente dimostrato di saper cogliere il tempo almeno dal febbraio del 2009, quando è stato appunto eletto segretario del Pd al posto di Veltroni. [...]
Certamente Matteo Renzi, che non è uomo sciocco, è al corrente di tutto questo.
Quindi sa bene chi si è portato in casa, lui che vuole rottamare l’establishment del Pd e abolirne le correnti.
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/09/02/rottamare-o-collezionare-rottami/
Il punto è l’indecente e reiterato ricorso alla retroattività delle norme fiscali. Lo abbiamo detto e ripetuto, ma conviene non smettere: lo Statuto dei Contribuenti, che tale retroattività fiscale vieta, non vale la carta su cui è scritto, perché privo di denti, cioè di cogenza. Allo stato, solo la sua costituzionalizzazione potrebbe (forse) rendere vincolanti le sue previsioni. Ma anche in assenza di vincoli così forti, resta che i governi italiani continuano indefessi a infischiarsene del principio di non retroattività, e ad agire nel più assoluto arbitrio da brigantaggio, evidentemente contando sulla incultura finanziaria ma anche sull’analfabetismo liberale e democratico di un elettorato che riesce ad eccitarsi solo di fronte a quelle che sono fiabe truffaldine e, così distratto, finisce col farsi sfilare il portafoglio mentre guarda i talk show politici in tv. [...]
Tratto da http://phastidio.net/2013/09/01/una-repubblica-fondata-sulla-retroattivita-fiscale/
Il punto è l’indecente e reiterato ricorso alla retroattività delle norme fiscali. Lo abbiamo detto e ripetuto, ma conviene non smettere: lo Statuto dei Contribuenti, che tale retroattività fiscale vieta, non vale la carta su cui è scritto, perché privo di denti, cioè di cogenza. Allo stato, solo la sua costituzionalizzazione potrebbe (forse) rendere vincolanti le sue previsioni. Ma anche in assenza di vincoli così forti, resta che i governi italiani continuano indefessi a infischiarsene del principio di non retroattività, e ad agire nel più assoluto arbitrio da brigantaggio, evidentemente contando sulla incultura finanziaria ma anche sull’analfabetismo liberale e democratico di un elettorato che riesce ad eccitarsi solo di fronte a quelle che sono fiabe truffaldine e, così distratto, finisce col farsi sfilare il portafoglio mentre guarda i talk show politici in tv. [...]
Tratto da http://phastidio.net/2013/09/01/una-repubblica-fondata-sulla-retroattivita-fiscale/
NSA ha fatto rimuovere questa maglietta da Zazzle. Ora se vuoi la puoi acquistare qui. (via Business Insider)
Tratto da http://www.mantellini.it/2013/09/01/nsa-controlla-la-maglietta/
NSA ha fatto rimuovere questa maglietta da Zazzle. Ora se vuoi la puoi acquistare qui. (via Business Insider)
Tratto da http://www.mantellini.it/2013/09/01/nsa-controlla-la-maglietta/
Dalla vicenda di Berlusconi che firma contro le leggi su immigrazione e droga credo che possiamo trarre tutti un insegnamento (o meglio una conferma) ma anche qualche domanda.
La conferma è facile: la destra in questo Paese si è messa da vent’anni nelle mani di uno che non è di destra – e ovviamente nemmeno di sinistra e neppure di centro: è semplicemente, completamente, evidentemente prepolitico e basta.
Voglio dire: per salvare se stesso Berlusconi firmerebbe contro tutte le leggi che hanno prodotto i suoi governi, con le uniche eccezioni di quelle che servono a lui, tipo il falso in bilancio o l’indulto. Delle altre – ora è chiaro – se ne fotte totalmente. [...]
Continua a leggere su http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/08/31/cosa-ci-dice-berlusconi-al-banchetto/
Dalla vicenda di Berlusconi che firma contro le leggi su immigrazione e droga credo che possiamo trarre tutti un insegnamento (o meglio una conferma) ma anche qualche domanda.
La conferma è facile: la destra in questo Paese si è messa da vent’anni nelle mani di uno che non è di destra – e ovviamente nemmeno di sinistra e neppure di centro: è semplicemente, completamente, evidentemente prepolitico e basta.
Voglio dire: per salvare se stesso Berlusconi firmerebbe contro tutte le leggi che hanno prodotto i suoi governi, con le uniche eccezioni di quelle che servono a lui, tipo il falso in bilancio o l’indulto. Delle altre – ora è chiaro – se ne fotte totalmente. [...]
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[...] Gli economisti classificano il gesto di San Martino tra i casi di "altruismo limitato", che è un desiderio di aiutare il prossimo abbinato a una cura ragionevole del proprio utile. L'altruismo sarebbe stato assoluto se San Martino avesse donato tutto il mantello al mendicante, senza pensare a ripararsi a sua volta dal freddo. L'altruista limitato è diverso dall'homo oeconomicus, che appaga solo i suoi bisogni, il modello della natura umana su cui si basa la teoria economica tradizionale. L'homo oeconomicus è il tipo che nota il mendicante seminudo e continua la strada guardando fisso nel vuoto.
Gli economisti e altri scienziati sociali hanno un test, detto gioco del dittatore, per valutare se una persona assomiglia di più a San Martino o a un homo oeconomicus. Il test si svolge in laboratorio. Gli sperimentatori chiedono alla persona di leggere un foglio di istruzioni, dove scopre che ha vinto 10 euro (o un'altra piccola somma di denaro) e che deve decidere se donarne una parte a un estraneo, per un importo a sua scelta, sotto anonimato. L'estraneo non saprà chi gli ha donato i soldi o, eventualmente, glieli ha negati. [...]
I risultati di Winking e Mizer suggeriscono che probabilmente non esiste un istinto altruistico negli esseri umani, se intendiamo un moto che ci sorge dentro senza bisogno di certe circostanze esterne. Le nostre azioni altruistiche sono innescate da interazioni sociali che includono attese di reciprocità, percezioni di stati di bisogno, rispetto per le regole ricevute, timore del giudizio pubblico, affetto e altri sentimenti. Che l'altruismo si manifesti nell'ambito dei rapporti con gli altri non è sorprendente, in fondo. [...]
Tratto da http://lateiera.blogspot.com/2013/08/il-gioco-del-dittatore-nuove-evidenze.html
[...] Gli economisti classificano il gesto di San Martino tra i casi di "altruismo limitato", che è un desiderio di aiutare il prossimo abbinato a una cura ragionevole del proprio utile. L'altruismo sarebbe stato assoluto se San Martino avesse donato tutto il mantello al mendicante, senza pensare a ripararsi a sua volta dal freddo. L'altruista limitato è diverso dall'homo oeconomicus, che appaga solo i suoi bisogni, il modello della natura umana su cui si basa la teoria economica tradizionale. L'homo oeconomicus è il tipo che nota il mendicante seminudo e continua la strada guardando fisso nel vuoto.
Gli economisti e altri scienziati sociali hanno un test, detto gioco del dittatore, per valutare se una persona assomiglia di più a San Martino o a un homo oeconomicus. Il test si svolge in laboratorio. Gli sperimentatori chiedono alla persona di leggere un foglio di istruzioni, dove scopre che ha vinto 10 euro (o un'altra piccola somma di denaro) e che deve decidere se donarne una parte a un estraneo, per un importo a sua scelta, sotto anonimato. L'estraneo non saprà chi gli ha donato i soldi o, eventualmente, glieli ha negati. [...]
I risultati di Winking e Mizer suggeriscono che probabilmente non esiste un istinto altruistico negli esseri umani, se intendiamo un moto che ci sorge dentro senza bisogno di certe circostanze esterne. Le nostre azioni altruistiche sono innescate da interazioni sociali che includono attese di reciprocità, percezioni di stati di bisogno, rispetto per le regole ricevute, timore del giudizio pubblico, affetto e altri sentimenti. Che l'altruismo si manifesti nell'ambito dei rapporti con gli altri non è sorprendente, in fondo. [...]
Tratto da http://lateiera.blogspot.com/2013/08/il-gioco-del-dittatore-nuove-evidenze.html
Continua a leggere su http://biforcazione.blogspot.com/2013/08/questa-e-politica.html
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Tratto da http://epistemes.org/2013/08/28/poche-parole-di-buon-senso-sulla-siria/
Tratto da http://epistemes.org/2013/08/28/poche-parole-di-buon-senso-sulla-siria/
Leggi l'articolo su http://www.lavoce.info/imu-governo-letta-cdm/
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[...] In sintesi e per chiarezza: il governo Letta ieri ha modificato le imposte di questo Paese alleggerendo i più ricchi e colpendo i più poveri; lo ha fatto perché ricattato dal Pdl, che stava usando questo casus come alibi per minacciare Letta e il Pd a seguito della questione decadenza di B. dal Senato.
Ora decida il lettore se in questa schifezza è più colpevole il ricattatore o il ricattato, o entrambi nello stesso modo.
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/08/29/senza-scadenza-ma-molto-scadente/
[...] In sintesi e per chiarezza: il governo Letta ieri ha modificato le imposte di questo Paese alleggerendo i più ricchi e colpendo i più poveri; lo ha fatto perché ricattato dal Pdl, che stava usando questo casus come alibi per minacciare Letta e il Pd a seguito della questione decadenza di B. dal Senato.
Ora decida il lettore se in questa schifezza è più colpevole il ricattatore o il ricattato, o entrambi nello stesso modo.
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/08/29/senza-scadenza-ma-molto-scadente/
Continua a leggere su http://blog.debiase.com/2013/08/tocca-allonu-attaccata-dalla-nsa-puo-prendere-provvedimenti-per-la-liberta-della-gente-in-rete/
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L'idea di Violante di portare la condanna di Berlusconi davanti alla Corte di Lussemburgo è interessante perché offre una nuova e inedita chance di quarto grado di giudizio. [...]
Continua a leggere su http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/08/26/un-quarto-grado-purchessia/
L'idea di Violante di portare la condanna di Berlusconi davanti alla Corte di Lussemburgo è interessante perché offre una nuova e inedita chance di quarto grado di giudizio. [...]
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Che poi, a pensarci bene, è vero che la storia della decadenza che non si dovrebbe applicare a B perché B rappresenta i cittadini è roba da scompisciarsi: ma è altrettanto vero -più drammaticamente vero, mi pare- che quella rappresentanza B ce l’ha sul serio, cioè che milioni di persone continueranno allegramente a votarlo in barba al fatto che sia stato condannato.
Il che non può valere a disapplicare una legge dello Stato, ci mancherebbe: ma lascia in bocca la sensazione amara che il problema vero sia un altro, e che risolverlo con le leggi -ancorché condivisibili- sia un po’ come tentare di svuotare il mare con un secchiello.
In quale altro paese, mi domando, si troverebbero ad avere a che fare con una situazione del genere? In quale altro paese la sanzione politica che normalmente si ricollega a frangenti simili, vale a dire la semplice, pacata, implacabile sottrazione del consenso da parte degli elettori, stenterebbe a manifestarsi come avviene dalle nostre parti? [...]
Continua a leggere su http://libernazione.it/una-democrazia-primitiva/
Che poi, a pensarci bene, è vero che la storia della decadenza che non si dovrebbe applicare a B perché B rappresenta i cittadini è roba da scompisciarsi: ma è altrettanto vero -più drammaticamente vero, mi pare- che quella rappresentanza B ce l’ha sul serio, cioè che milioni di persone continueranno allegramente a votarlo in barba al fatto che sia stato condannato.
Il che non può valere a disapplicare una legge dello Stato, ci mancherebbe: ma lascia in bocca la sensazione amara che il problema vero sia un altro, e che risolverlo con le leggi -ancorché condivisibili- sia un po’ come tentare di svuotare il mare con un secchiello.
In quale altro paese, mi domando, si troverebbero ad avere a che fare con una situazione del genere? In quale altro paese la sanzione politica che normalmente si ricollega a frangenti simili, vale a dire la semplice, pacata, implacabile sottrazione del consenso da parte degli elettori, stenterebbe a manifestarsi come avviene dalle nostre parti? [...]
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Ho scritto un paio di giorni fa sul Post del caso di Slane Girl. Le immagini della ragazza sono in gran parte scomparse da Internet, specie da quella più visibile, e sono state (giustamente) cancellate da Facebook e da Twitter. Su Google Images erano state completamente cancellate il giorno in cui ho scritto il pezzo, poi nella giornata di ieri due delle foto incriminate erano ricomparse nella cache di un forum polacco ed erano visibili. Ora vedo che sono state rimosse anche quelle. In compenso l’aggregatore di immagini di Google indicizza in questo momento quelle due stesse foto tratte da Dagospia, unico sito mondiale (o quasi) che continua a renderle disponibili senza censure. Delle due una: o a Dagospia sono molto avanti oppure, più probabilmente, a Dagospia sono dei poveri sconsiderati senza la minima deontologia.
Tratto da http://www.mantellini.it/2013/08/24/dagospia-e-slanegirl/
Ho scritto un paio di giorni fa sul Post del caso di Slane Girl. Le immagini della ragazza sono in gran parte scomparse da Internet, specie da quella più visibile, e sono state (giustamente) cancellate da Facebook e da Twitter. Su Google Images erano state completamente cancellate il giorno in cui ho scritto il pezzo, poi nella giornata di ieri due delle foto incriminate erano ricomparse nella cache di un forum polacco ed erano visibili. Ora vedo che sono state rimosse anche quelle. In compenso l’aggregatore di immagini di Google indicizza in questo momento quelle due stesse foto tratte da Dagospia, unico sito mondiale (o quasi) che continua a renderle disponibili senza censure. Delle due una: o a Dagospia sono molto avanti oppure, più probabilmente, a Dagospia sono dei poveri sconsiderati senza la minima deontologia.
Tratto da http://www.mantellini.it/2013/08/24/dagospia-e-slanegirl/
Verrebbe da chiedersi (e infatti uno se lo chiede) come sia possibile che nel 2013, in Italia, un quotidiano ritenga plausibile l’idea di uscirsene con un titolo come questo.
Verrebbe da chiedersi come sia possibile che l’articolo parli di possessione demoniaca senza neppure il minimo accenno dubitativo, come se si trattasse di una faccenda ufficialmente riconosciuta dalla comunità scientifica tipo il diabete o l’epilessia, e che riferisca senza fare una piega che la famiglia della ragazza ha deciso di rivolgersi a un esorcista. [...]
Continua a leggere su http://libernazione.it/posseduta-dal-demonio/
Verrebbe da chiedersi (e infatti uno se lo chiede) come sia possibile che nel 2013, in Italia, un quotidiano ritenga plausibile l’idea di uscirsene con un titolo come questo.
Verrebbe da chiedersi come sia possibile che l’articolo parli di possessione demoniaca senza neppure il minimo accenno dubitativo, come se si trattasse di una faccenda ufficialmente riconosciuta dalla comunità scientifica tipo il diabete o l’epilessia, e che riferisca senza fare una piega che la famiglia della ragazza ha deciso di rivolgersi a un esorcista. [...]
Continua a leggere su http://libernazione.it/posseduta-dal-demonio/
Continua a leggere su http://phastidio.net/2013/08/22/luoghi-non-comuni-dagosto/
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I servizi segreti sono come le banche, stringono patti di mutuo soccorso prima ancora di odiarsi moltissimo. Lo sciocco pensa che l’ideologia e la morale, la molta o poca democrazia, il controllo pubblico o la sostanziale impunità siano i cardini che ne regolano scelte e comportamenti ma così non è: i violenti e le spie si annusano e si riconoscono, marcano il terreno come possono, ma in fondo si identificano e compiono scelte analoghe. Tutto il resto è scenografia. I servizi segreti sono una ridicola minoranza investita di grandi poteri (ultimamente molto aumentati dalla tecnologia e dal web) che applicano in maniera rigorosa e esemplare. Signori che raccontano ai loro referenti ed al mondo quello che gli pare. E i loro referenti ed il mondo ripetono a pappagallo. [...]
Continua a leggere su http://www.mantellini.it/2013/08/20/balle-e-martello/
I servizi segreti sono come le banche, stringono patti di mutuo soccorso prima ancora di odiarsi moltissimo. Lo sciocco pensa che l’ideologia e la morale, la molta o poca democrazia, il controllo pubblico o la sostanziale impunità siano i cardini che ne regolano scelte e comportamenti ma così non è: i violenti e le spie si annusano e si riconoscono, marcano il terreno come possono, ma in fondo si identificano e compiono scelte analoghe. Tutto il resto è scenografia. I servizi segreti sono una ridicola minoranza investita di grandi poteri (ultimamente molto aumentati dalla tecnologia e dal web) che applicano in maniera rigorosa e esemplare. Signori che raccontano ai loro referenti ed al mondo quello che gli pare. E i loro referenti ed il mondo ripetono a pappagallo. [...]
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Questa è la copertina del Guardian di oggi. E quello che tutte le persone oneste contestano al sistema di controllo dei paesi occidentali è esattamente questo: trascendere i propri poteri per interessi che non sono quelli dei cittadini. In questa idea di stato di polizia il fermo all’aeroporto di Hearthrow di David Miranda con l’accusa di terrorismo (Miranda è il compagno di Glenn Grennwald il blogger e giornalista americano al quale Snowden ha rilasciato buona parte delle informazioni in suo possesso perché fossero pubblicate) è un esempio illuminante di quanto le intimidazioni del potere possano essere stupide ed odiose contemporaneamente.
Tratto da http://www.mantellini.it/2013/08/19/stupidi-ed-odiosi/
Questa è la copertina del Guardian di oggi. E quello che tutte le persone oneste contestano al sistema di controllo dei paesi occidentali è esattamente questo: trascendere i propri poteri per interessi che non sono quelli dei cittadini. In questa idea di stato di polizia il fermo all’aeroporto di Hearthrow di David Miranda con l’accusa di terrorismo (Miranda è il compagno di Glenn Grennwald il blogger e giornalista americano al quale Snowden ha rilasciato buona parte delle informazioni in suo possesso perché fossero pubblicate) è un esempio illuminante di quanto le intimidazioni del potere possano essere stupide ed odiose contemporaneamente.
Tratto da http://www.mantellini.it/2013/08/19/stupidi-ed-odiosi/
Continua a leggere su http://phastidio.net/2013/08/14/lo-spettro-della-crisi-migliora-lo-spread/
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Com’è che un attimo dopo la condanna di B. è tornata così di moda l’Imu? [...]
Allora, ricapitoliamo: il 1 agosto condannano B. e lui è furioso come un puma.
Però in Parlamento c’è il Pd che gli ha sempre salvato le chiappe, perché non dovrebbe farlo questa volta che sono pure alleati? Tanto più che al Quirinale c’è Napolitano che alle larghe intese tiene moltissimo.
Allora il 4 agosto B. va in piazza e dice che il governo non cade. Ovviamente si aspetta riconoscenza, cioè una qualche forma di salvacondotto, si parla molto di amnistia.
Invece il 7 agosto il reggente piddino fa un’intervista a sorpresa in cui spiega che questa volta intende abbandonare B. al suo destino giudiziario [...]
Allora B. è ancora più furioso e soprattutto si sente tradito [...]
Ecco che allora bisogna alzare la pressione e minacciare di scassare tutto. Non c’è più altra scelta.
Già, ma quando aveva fatto il governissimo Berlusconi mica lo aveva detto in pubblico che serviva a garantire lui dalla cella, è ovvio: aveva detto che era ‘per il bene del Paese’, certo, e soprattutto per non farci pagare l’Imu. Cosa gradita alla maggioranza delle persone, è ovvio anche questo, nessuno è contento di pagare più tasse. [...]
In altre parole, lega furbescamente la sua salvezza personale ai 40 o 400 euro della nostra Imu.
Si sta comprando il salvacondotto: e lo sta comprando direttamente da noi – o meglio da chi fra noi possiede un immobile. [...]
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/08/12/di-cosa-parlano-quando-parlano-dellimu/
Com’è che un attimo dopo la condanna di B. è tornata così di moda l’Imu? [...]
Allora, ricapitoliamo: il 1 agosto condannano B. e lui è furioso come un puma.
Però in Parlamento c’è il Pd che gli ha sempre salvato le chiappe, perché non dovrebbe farlo questa volta che sono pure alleati? Tanto più che al Quirinale c’è Napolitano che alle larghe intese tiene moltissimo.
Allora il 4 agosto B. va in piazza e dice che il governo non cade. Ovviamente si aspetta riconoscenza, cioè una qualche forma di salvacondotto, si parla molto di amnistia.
Invece il 7 agosto il reggente piddino fa un’intervista a sorpresa in cui spiega che questa volta intende abbandonare B. al suo destino giudiziario [...]
Allora B. è ancora più furioso e soprattutto si sente tradito [...]
Ecco che allora bisogna alzare la pressione e minacciare di scassare tutto. Non c’è più altra scelta.
Già, ma quando aveva fatto il governissimo Berlusconi mica lo aveva detto in pubblico che serviva a garantire lui dalla cella, è ovvio: aveva detto che era ‘per il bene del Paese’, certo, e soprattutto per non farci pagare l’Imu. Cosa gradita alla maggioranza delle persone, è ovvio anche questo, nessuno è contento di pagare più tasse. [...]
In altre parole, lega furbescamente la sua salvezza personale ai 40 o 400 euro della nostra Imu.
Si sta comprando il salvacondotto: e lo sta comprando direttamente da noi – o meglio da chi fra noi possiede un immobile. [...]
Tratto da http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/08/12/di-cosa-parlano-quando-parlano-dellimu/
Premetto: non sono un tecnico della materia. Però, perbacco, oltre alla tecnica esiste anche la logica, e se la logica non è un’opinione quello che ci raccontano sul cosiddetto “diritto d’autore” non è che sia proprio cristallino.
Per esempio: quando ti vendono un disco mica dicono che ti stanno vendendo a venti euro un pezzo di plastica che ne vale sì e no uno. Macché, ci mancherebbe: quando ti vendono un disco, a sentire loro, ti vendono il diritto a tenerti e ad ascoltare la musica che c’è dentro. Ok, allora mettiamo che il disco si rompa. Cioè, che la plastica che serviva a contenere, a veicolare quel diritto si sbricioli, proprio. Tipo che mentre te la stai portando a casa ti casca dallo zaino e viene schiacciata dalle ruote di un autotreno. Se fosse come dicono loro dovresti poterti presentare da qualche parte coi pezzi in mano e dire: “ehi, il diritto l’avevo già comprato per diciannove euro, adesso vi pago un euro per il cerchietto di plastica nuovo e voi il disco me lo ridate”. Fila, o sbaglio? Invece manco per niente. Se ti si rompe la plastica ti tocca ricomprarti tutto il diritto daccapo, anche se l’avevi comprato già, magari il giorno prima. Via, non è un tantino strano? [...]
Ripeto: non sono un tecnico, ed è probabile che qualcosa mi sfugga; che qualche particolare, qua e là, sia inesatto: se così fosse, vi prego, sentitevi liberi di correggermi.
Però, complessivamente, una cosa mi sento di poterla dire senza timore di essere smentito: prima di dare il via all’ennesimo “giro di vite” per combattere la “pirateria” bisognerebbe riformare radicalmente la disciplina del diritto d’autore, che oltre ad essere illogica e iniqua non tiene minimamente conto delle continue rivoluzioni tecnologiche che si sono succedute dopo l’invenzione della pressa da stampa e del fonografo.
Che ne dite, volete fare un piccolo sforzo di ragionevolezza anche voi, o andiamo avanti a pagarvi le stesse cose decine di volte e a far finta che l’unico problema siano quei criminali che scaricano?
Tratto da http://libernazione.it/quei-criminali-che-scaricano/
Premetto: non sono un tecnico della materia. Però, perbacco, oltre alla tecnica esiste anche la logica, e se la logica non è un’opinione quello che ci raccontano sul cosiddetto “diritto d’autore” non è che sia proprio cristallino.
Per esempio: quando ti vendono un disco mica dicono che ti stanno vendendo a venti euro un pezzo di plastica che ne vale sì e no uno. Macché, ci mancherebbe: quando ti vendono un disco, a sentire loro, ti vendono il diritto a tenerti e ad ascoltare la musica che c’è dentro. Ok, allora mettiamo che il disco si rompa. Cioè, che la plastica che serviva a contenere, a veicolare quel diritto si sbricioli, proprio. Tipo che mentre te la stai portando a casa ti casca dallo zaino e viene schiacciata dalle ruote di un autotreno. Se fosse come dicono loro dovresti poterti presentare da qualche parte coi pezzi in mano e dire: “ehi, il diritto l’avevo già comprato per diciannove euro, adesso vi pago un euro per il cerchietto di plastica nuovo e voi il disco me lo ridate”. Fila, o sbaglio? Invece manco per niente. Se ti si rompe la plastica ti tocca ricomprarti tutto il diritto daccapo, anche se l’avevi comprato già, magari il giorno prima. Via, non è un tantino strano? [...]
Ripeto: non sono un tecnico, ed è probabile che qualcosa mi sfugga; che qualche particolare, qua e là, sia inesatto: se così fosse, vi prego, sentitevi liberi di correggermi.
Però, complessivamente, una cosa mi sento di poterla dire senza timore di essere smentito: prima di dare il via all’ennesimo “giro di vite” per combattere la “pirateria” bisognerebbe riformare radicalmente la disciplina del diritto d’autore, che oltre ad essere illogica e iniqua non tiene minimamente conto delle continue rivoluzioni tecnologiche che si sono succedute dopo l’invenzione della pressa da stampa e del fonografo.
Che ne dite, volete fare un piccolo sforzo di ragionevolezza anche voi, o andiamo avanti a pagarvi le stesse cose decine di volte e a far finta che l’unico problema siano quei criminali che scaricano?
Tratto da http://libernazione.it/quei-criminali-che-scaricano/